Passa ai contenuti principali

Come insegnare la letteratura a Teheran oggi

Azar Nafisi è una scrittrice iraniana che vive negli Stati Uniti, nel romanzo "leggere Lolita a Teheran" racconta del suo tentativo di tenere corsi all'università di Teheran, su autori occidentali.
Per aver letto e commentato Il Grande Gatsby dello scrittore Scott Fitzgerald viene "processata" dagli studenti integralisti durante la rivoluzione islamica.

Azar non riusciva a spiegare la sua passione per Gatsby.
Continuava a ripetere le parole dello scrittore del romanzo:

"questo è il succo del mio romanzo, la perdita di quelle illusioni che danno colore al mondo: così che non importa più se una cosa è vera o falsa, purché partecipi di quello splendore".


Il romanzo non parlava di adulterio ma della perdita dei sogni.

Commenti

Post popolari in questo blog

Sant' Agostino e il "maestro interiore"

Nelle Confessioni, la sua opera autobiografica, Agostino delinea la sua concezione di insegnamento fondato sulla curiosità e sull'interesse dell'allievo. E' proprio in relazione al linguaggio che Agostino nel Il maestro affronta le questioni sul suo pensiero educativo. Il maestro non può insegnare attraverso il linguaggio, perché esso è costituito di segni che possono essere compresi solo da chi conosce già le cose a cui si riferiscono. Il maestro, attraverso il linguaggio, può soltanto stimolare l'allievo alla ricerca interiore della verità nella propria anima, cioè del proprio maestro interiore. In definitiva, per Agostino l'educazione è un processo nel quale l'allievo è attivo protagonista e no passivo ricettore. Agostino da molta importanza all'allievo: egli ritiene che ogni nozione, per essere appresa in modo definitivo dall'allievo, debba essere sentita come vera. Solo così una nozione potrà essere trasferita dall'ambito originario a un alt

Età Classica

LA GRECIA ARCAICA E I POEMI DI OMERO   La civiltà greca si sviluppò in un territorio particolare, diviso tra piccole isole e zone montuose continentali. Le testimonianze più antiche di qualche forma di educazione sono i miti, in particolare due poemi: l' Iliade e l'Odissea. Questi due poemi sono stati scritti da un cantore cieco: Omero, del quale si mette in dubbio la reale esistenza.  Nei poemi omerici compare il concetto di  aretè, virtù, capacità o abilità. Nell' Iliade viene raccontato l'assedio della città di Troia, quindi ci troviamo di fronte all'  aretè guerriera. L'Odissea narra invece delle peregrinazioni attraverso il Mediterraneo di Ulisse, che si trova in situazioni difficili che richiedono una buona dose di astuzia e intelligenza. In quest'opera prevale infatti l' aretè intellettuale.  

Gli Iuvenalia

L'educazione fisica era un aspetto fondamentale sia in Grecia che a Roma. L'atleta rappresentava l'equilibrio armonico tra corpo e mente. Furono inventati i  Collegia iuvenum, che avevano lo scopo di risvegliare nei giovani la passione per l'arte militare. Gli Iuvenalia vennero creati da Nerone, che privilegiava di più l'aspetto spettacolare: in queste manifestazioni, i ragazzi si esibivano in spettacoli drammatici, di coraggio, di forza, di esercizi militari e ginnici. Le spese venivano sostenute dai patroni, importanti uomini che approfittavano di queste donazioni per fare propaganda politica o ottenere sgravi fiscali.