Celso compose uno scritto polemico contro i cristiani nel 170 d.C.
70 anni dopo il teologo Origene venne sollecitato dal suo sponsor Ambrogio per redigere una risposta alle critiche mosse da Celso, alla nuova religione.
Verso la metà del III secolo l'impero stava attraversando un periodo di crisi dove vennero accusati i cristiani di essere una sorta di "quinta colonna" che indeboliva l'impero.
La verità che Celso oppone ai cristiani è fondata su due principi:
-il logos: ovvero principio di "razionalità"
-il "nomos": ovvero una legge intesa come somma delle tradizioni etico-civili dei popoli riuniti in unità dal governo illominato di roma.
Origene presenta Celso come un filosofo ateo, determinato anche Epicoreo, in quanto i seguaci di Epicureo negavano l'esistenza della provvidenza e interesse della divinità verso gli uomini.
70 anni dopo il teologo Origene venne sollecitato dal suo sponsor Ambrogio per redigere una risposta alle critiche mosse da Celso, alla nuova religione.
Verso la metà del III secolo l'impero stava attraversando un periodo di crisi dove vennero accusati i cristiani di essere una sorta di "quinta colonna" che indeboliva l'impero.
La verità che Celso oppone ai cristiani è fondata su due principi:
-il logos: ovvero principio di "razionalità"
-il "nomos": ovvero una legge intesa come somma delle tradizioni etico-civili dei popoli riuniti in unità dal governo illominato di roma.
Origene presenta Celso come un filosofo ateo, determinato anche Epicoreo, in quanto i seguaci di Epicureo negavano l'esistenza della provvidenza e interesse della divinità verso gli uomini.
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